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LEZIONI DI MATERIA MEDICA OMEOPATICA NUOVA IPSA EDITORE srl, ISBN 88-7676-102-0

CARBO VEGETABILIS

Cominciamo lo studio del carbone vegetale, Carbo vegetabilis. È una sostanza relativamente inerte di cui, macinandola in maniera sufficientemente fine, si mettono in evidenza le proprietà medicinali e l’attività e che si trasforma in potente agente terapeutico. Se la si tritura convenientemente, essa diventa affine alla natura di certe malattie e guarisce
coloro che ne sono affetti. Gli allopatici la usano a cucchiai per diminuire l’acidità gastrica. In realtà si può dire che, nella sua forma grezza, è inerte e che i suoi veri poteri curativi si manifestano solo se è dinamizzata. È uno dei rimedi anti-psorici dall’azione lunga e profonda che dobbiamo ad Hahnemann e che contribuiscono alla sua gloria. Esso penetra profondamente nella vita. Nelle sue sperimentazioni fa comparire sintomi che durano a lungo, e guarisce quelle lunghe malattie che progrediscono lentamente e insidiosamente. Colpisce particolarmente il sistema vascolare, specialmente il lato venoso dell’organismo: il cuore e tutto il sistema venoso. «Inerzia» è una parola appropriata, una parola alla quale si deve pensare esaminando la patogenesi di Carbo vegetabilis; inerzia, pigrizia, gonfiore, sono parole che vi verranno spesso in mente, perché gli stati che esprimono si riscontrano spessissimo nella sintomatologia di questo rimedio. Nell’organismo tutto è lento, gonfio, dilatato e turgido. Le mani sono gonfie; sono gonfie le vene; allo sperimentatore il proprio corpo sembra pieno e turgido; la testa gli sembra piena, come fosse piena si sangue. Gli arti sono pesanti cosicché il paziente desidera sollevare i piedi per favorire la circolazione. Le vene sono pigre, rilasciate e paralizzate. C’è una paralisi vasomotoria. Le vene del corpo sono dilatate; gli arti sono sede di varici.
Lo stato psichico nel suo insieme è, come quello fisico, caratterizzato dalla lentezza. Le operazioni psichiche sono lente. Il paziente è lento nel pensare, ottuso, stupido, pigro.
Non può fare sforzi per lavorare; non ha neanche il desiderio di fare una qualsiasi cosa. Vuole stare disteso a sonnecchiare. Gli arti sono poco abili e al paziente sembrano aumentati di volume. La cute è color bistro. La circolazione capillare è intasata. Il volto è purpureo. La più piccola porzione di cibo ingerita o il più piccolo sorso di bevanda alcolica porterà su questo volto scuro un flusso di sangue. Quando vedete, seduti a tavola, dei convitati ai quali viene servito il vino, potete individuare i pazienti Carbo vegetabilis attraverso le loro facce rubiconde; dopo pochi istanti il rossore sfuma e i loro visi ridiventano violacei. Il colorito è bistrato, di un bistro quasi sporco. La cute è inerte, intasata. In questo rimedio si trova ovunque il bruciore. Bruciore alle vene, ai capillari, alla testa, prurito e bruciore alla pelle. Bruciore nelle parti infiammate. Bruciore interno e freddo esterno. Freddo con circolazione debole, con cuore debole. Freddo di ghiaccio. Mani e piedi freddi e secchi o freddi e umidi. Ginocchia fredde; naso freddo; orecchie fredde; lingua fredda. Freddo allo stomaco con bruciore. Il paziente sviene. È interamente coperto di sudore freddo, come in stato di collasso. Collasso con fiato freddo, lingua
fredda, volto freddo. Ha l’aspetto di un cadavere. In tutti questi stati caratterizzati dal freddo, il paziente vuole essere ventilato.
Il sanguinamento è un carattere generale distintivo del rimedio. Essudazione ematica sulle superfici infiammate. Sangue nero che cola dalle ulcere. Emorragie provenienti dai polmoni, dall’utero e dalla vescica. Vomito di sangue. Emorragia passiva. A causa della circolazione debole, si produce e persiste una trasudazione capillare. Questo rimedio non ha, per così dire, quello che si può chiamare un fiotto di sangue attivo, zampillante, come quello che è proprio di Belladonna, Ipeca, Aconitum, Secale e rimedi analoghi dove il sangue esce con violenza; in questo c’è solo una trasudazione capillare passiva. La donna Carbo vegetabilis ha un’emorragia uterina di tale genere: un piccolo continuo
stillicidio che prolunga il periodo mestruale. Stillicidio di sangue dopo il parto che dovrebbe essere fermato immediatamente dalle contrazioni. Non ci sono contrazioni dei vasi sanguigni; essi sono rilassati. Trasudazione venosa nera. Dopo le operazioni chirurgiche non c’è contrazione né retrazione dei vasi sanguigni. Una ferita cutanea sanguina
facilmente. Le arterie si sono contratte tutte, ma sembra che le piccole vene non abbiano alcuna contrattilità delle pareti. Una zona infiammata può sanguinare. Cuore debole; vene rilassate. Vi sono anche delle ulcerazioni. Se avete un caso come quello descritto, con rilassamento dei vasi sanguigni e debolezza dei tessuti, non vi sorprenderà il fatto che la cicatrizzazione non avvenga e non vi sia alcuna produzione di tessuto. E così, quando c’è una ferita in una parte del corpo, questa ferita si ricoprirà di un’escara. Una volta formata, un’ulcera non si chiude più. I tessuti sono inerti e quindi si hanno ulcere inerti. Secrezioni fluide, ematiche, icorose, irritanti dalle ulcere; si ulcerano le mucose. Ulcere in bocca e nella gola. Vi sono ulcerazioni ovunque causate da questo stato di rilassamento e debolezza. La gemmazione è scarsa o assente. «Il sangue stagna nei capillari» è l’espressione del testo delle sperimentazioni. Potete immaginare quanto sarà facile che questi tessuti indeboliti si incancreniscano. Una parte un pochino infiammata o congestionata diventa nera o purpurea e con molta -facilità vi si produrrà un’escara; ed è abbastanza per produrre una cancrena.
Carbo vegetabilis è un rimedio meraviglioso negli stati settici, negli avvelenamenti del sangue, specialmente dopo le operazioni chirurgiche e dopo gli shock; nella scarlattina, in tutte quelle malattie che prendono una forma torpida, con aspetto purpureo e chiazzato della pelle. In esso il sonno è talmente turbato dall’ansia che può definirsi spaventoso. Al
momento di addormentarsi il paziente è ansioso, ha malesseri, scosse, contrazioni e batte i denti per la paura. Tutto è orribile. Ha orribili visioni; vede fantasmi. Ha un sonno stranamente inerte, simile alla morte, con visioni. Il paziente Carbo vegetabilis si sveglia ansioso e coperto di sudore freddo. È spossato. Dopo aver dormito non è riposato. E così, il paziente nel suo insieme è prostrato dal sonno. È così ansioso che non vuole addormentarsi. Ansietà nell’oscurità. Ansietà con dispnea come se stesse soffocando. Ansia così acuta che non può coricarsi.
In Carbo vegetabilis, un sintomo molto pronunciato è l’indifferenza. Il paziente è incapace di percepire o sentire le impressioni che le circostanze dovrebbero risvegliare. I suoi affetti sono praticamente cancellati al punto che niente di ciò che gli si dice sembra eccitarlo o turbarlo. «Sentiva tutto senza provare alcun sentimento, piacevole o spiacevole
e senza pensarne niente». Avvenimenti orribili danno l’impressione di non toccarlo molto; le cose gradevoli non gli danno alcun piacere. Non sa troppo bene se ama o meno la moglie e i figli. Questo fa parte della sua inerzia, della sua inidoneità a pensare o meditare, tutto dovuto al suo gonfiore. Ha l’inerzia delle vene. La testa gli sembra piena, dilatata. Ha la mente turbata e non può pensare. Non arriva a rendersi conto se una cosa esista o no, se ama o se non ama la propria famiglia, se ha o non ha nemici. È intorpidito; stupido. Può anche trovarsi in un altro stato; uno stato di ansia e di paura dei fantasmi la notte; ansia come se fosse invasato; ansia quando chiude gli occhi; coricandosi la sera; e ansia ancora al risveglio. È facilmente spaventato. Quando si addormenta sussulta e ha contrazioni nervose.
Le sue cefalee sono soprattutto occipitali. Tutta la testa è turgida, piena, dilatata. Ha l’impressione che il cuoio capelluto sia serrato troppo strettamente, che tutte le zone della testa siano legate strettamente. Spaventose cefalee occipitali. Non può muoversi, né girarsi, non può stare coricato sul fianco, non sopporta di essere scosso: è come se la testa gli scoppiasse, come se qualcosa gli stringesse l’occipite. Ha un violento, pesante dolore alla parte inferiore dell’occipite. Sorda cefalea occipitale. La testa sembra pesante. Quando il dolore è localizzato all’occipite, è come se la testa fosse tirata indietro sul cuscino o come se fosse impossibile sollevarla. Come Opium non può sollevare la testa dal cuscino. Dolorosi battiti alla testa durante l’inspirazione. Il paziente Carbo vegetabilis ha una respirazione superficiale, calma, in modo da restare il più immobile possibile finché alla fine è costretto a respirare profondamente; allora l’aria fuoriesce con un gemito acuto. Mal di testa come per una contrazione del cuoio capelluto. Punture dolorose attraverso tutta la testa quando tossisce; la testa brucia. Intenso calore alla testa; dolore urente. Afflusso di sangue alla testa seguìto da epistassi. Congestione della testa, con costrizione spasmodica, nausea e pressione sopra gli occhi, sensazione simile a quella di una corizza imminente provocata dall’essere stato in una stanza surriscaldata. Un gran numero di tali cefalee vengono dopo aver preso freddo, durante una corizza, o quando un vecchio catarro si attenua. Il paziente Carbo vegetabilis soffre di catarro cronico. Sta bene quando ha una secrezione nasale, ma se prende freddo e la secrezione si arresta, gli viene la congestione della testa. Non sopporta che una secrezione venga soppressa. Le cefalee vengono quando prende freddo, con l’umidità e il freddo, andando in un posto umido e freddo e raffreddandosi. Terribile cefalea occipitale, o sugli occhi, o che prende tutta la testa, con un continuo martellamento. Questi stati sono come quelli di Kalium bichromicum, Kalium iodatum e Sepia. Molte di queste cefalee sono provocate dalla soppressione di un catarro.
I capelli cadono a ciuffi. Vengono fuori eruzioni in testa. Vi sono scolare e anche scolari che sono ottusi, lenti nell’imparare, che hanno terrori notturni; non vogliono dormire soli né camminare al buio se qualcuno non va con loro. Hanno cefalee che peggiorano con la pressione del cappello. Dopo essersi tolto il cappello ne risentono
ancora a lungo la pressione. suderà abbondantemente, inizialmente sulla fronte, e il sudore sarà freddo. Se si tocca con la mano la fronte appare fredda e il minimo soffio d’aria che la sfiori provocherà dolore, per cui il paziente vuole tenere la fronte coperta. La sua testa è sensibile al freddo. Se sente troppo caldo e traspira in testa e una corrente d’aria colpisce la testa sudata, il suo catarro cesserà e sopraggiungerà la cefalea. Le sue ginocchia, le mani e i piedi sono freddi e lui traspira senza sentire giovamento.
I sintomi oculari sono molto fastidiosi e spesso accompagnano la cefalea. Dolore urente agli occhi. Gli occhi perdono il loro splendore, si infossano nelle orbite e le pupille non reagiscono più alla luce. Il paziente si sente psichicamente appesantito e non vuole pensare. Vuole restare seduto o disteso perché ogni sforzo gli procura la cefalea. Tutte le
volte che c’è un simile stato, si vede negli occhi. Vi accorgete che il paziente non sta bene dal fatto che ha perduto il suo sguardo brillante, scintillante. Se potesse solo andarsi a sdraiare da qualche parte, solo – purché non al buio – si sentirebbe meglio. Vuole essere lasciato solo; è stanco; la giornata di lavoro lo esaurisce.
Torna a casa col volto violaceo, gli occhi cerchiati, l’atteggiamento affranto, la testa e la mente affaticate. Ogni sforzo psichico lo affatica. Peso alla testa, fastidio e sensazione di pienezza in testa, con estremità fredde. Il sangue monta alla testa. Emorragie oculari; bruciore, prurito e pressione agli occhi. Indebolimento degli occhi per eccesso di fatica o
per un lavoro minuto.
Carbo vegetabilis è uno dei rimedi usati per le secrezioni dell’ orecchio: le secrezioni maleodoranti, acquose, icorose, irritanti ed escorianti, soprattutto quelle che risalgono ad una infezione malarica, ad un morbillo o ad una scarlattina, soprattutto ad una scarlattina.
C’è uno stato d’inerzia del sistema venoso. In tutti i vecchi disturbi sembra che le vene siano molto colpite soprattutto quando il paziente dice di se stesso o una madre dice di suo
figlio che non è mai stato perfettamente bene dopo una crisi di malaria. La figlia non è stata perfettamente bene da quando ha avuto il morbillo o il tifo o la scarlattina.
Carbo vegetabilis è uno dei rimedi ai quali bisogna pensare quando c’è confusione nei sintomi e sono stati somministrati al paziente tanti rimedi che i sintomi non si adattano più ad alcun tipo conosciuto. Quando tutti i sintomi sono stati soppressi, ci sono vecchie secrezioni delle orecchie, o vecchie cefalee. È a quel punto che Carbo vegetabilis spesso è
uno dei rimedi della pratica di tutti i giorni che possono ripristinare l’ordine nei sintomi e instaurare una secrezione auricolare più sana. Esso crea una reazione, instaura una circolazione migliore e guarisce parzialmente il caso, dopo di che si può scegliere un rimedio migliore.
Parotite o orecchioni. Carbo vegetabilis è uno dei rimedi che possono rimettere le cose a posto in caso di complicanze della parotite epidemica (mastiti e orchiti); spessissimo farà riprendere alla malattia la primitiva localizzazione e le farà avere un decorso benigno. Otite; secrezioni passive, di cattivo odore dalle orecchie; perdita dell’udito; ulcerazione
dell’orecchio interno. Al paziente sembra di avere qualcosa di pesante davanti le orecchie; gli sembrano ostruite; l’udito è diminuito, specialmente in quei casi che risalgono a qualche vecchia malattia.
Il paziente Carbo vegetabilis è continuamente colpito dalla corizza. Entra in una stanza calda e, siccome ha intenzione di andarsene subito, si tiene il cappotto addosso. Comincia subito a sentire caldo, ma pensa che sta andando via e non si toglie il cappotto. Un simile comportamento gli varrà a colpo sicuro una corizza. Il naso, il primo ad essere colpito,
secernerà un liquido acquoso e lui starnutirà notte e giorno. Il calore lo fa ammalare e il freddo lo gela; la più piccola corrente d’aria lo fa rabbrividire e una stanza calda lo fa traspirare; e così soffre di entrambe le condizioni. Non riesce a trovare confortevole nessun luogo e continua a starnutire e soffiarsi il naso. La notte è violaceo. La corizza scende in gola e provoca l’irritazione e la secchezza della bocca e della gola. Un’abbondante secrezione nasale riempie le fosse nasali posteriori e la gola. Poi viene la raucedine: la sera la voce è rauca e la laringe e la gola sono a vivo. Sensazione che la laringe sia a vivo, quando tossisce; indolenzimento della laringe alla palpazione. Più tosse c’è e più la laringe è a vivo. L’infiammazione si estende al torace. Abbondante secrezione di muco fluido, che finisce col diventare denso, verde giallastro e di sapore sgradevole. Questa è la corizza. Inoltre, con la corizza compaiono i disordini gastrici che, di solito, sono associati ai malesseri di Carbo vegetabilis. Grande dilatazione addominale con gas. Durante la corizza il paziente ha eruttazioni, disturbi di stomaco e acidità gastrica. Ogni volta che ha lo stomaco disturbato ha la possibilità di avere una corizza. Ogni volta che entra in una stanza surriscaldata, ha la possibilità di avere una corizza, con starnuti, disturbi al torace e catarro. Lo stato catarrale del naso è solo un buon esempio di ciò che può succedere dovunque ci sia una mucosa. Catarro con un fiotto di muco acquoso e sanguinante. Carbo vegetabilis ha catarro alla gola, al naso, agli occhi, agli organi respiratori del torace e alla vagina. Vecchi catarri alla vescica; catarro intestinale e gastrico. È il rimedio per eccellenza del catarro. La donna si sente benissimo quando ha la leucorrea, molta o poca che sia: sembra che sia una specie di protezione. Se queste secrezioni che riscontriamo ogni giorno, vengono prosciugate, arrestate con trattamenti locali, con lavande e applicazioni locali di ogni genere, il paziente finisce tra le mani dell’impresario delle pompe funebri o come un misero relitto.
Se questi pazienti catarrosi non si curano seguendo la via centrifuga, è meglio lasciare che le secrezioni restino. Finché durano le secrezioni, il paziente si sente bene.
È abbastanza normale per il paziente Carbo vegetabilis ha febbre quando è raffreddato, ma con molti altri disturbi ha freddo: arti freddi, volto freddo, corpo freddo, cute fredda,
sudore freddo. Non è molto frequente avere questo freddo ai primi stadi della corizza né negli stati catarrali in genere. Il paziente ha la febbre la sera e la notte. Ma quando passa al secondo stadio e il muco è più abbondante, allora compare il freddo alle ginocchia, al naso, ai piedi e il sudore.
Il volto di Carbo vegetabilis merita uno studio approfondito. Lo stato generale si riflette ampiamente nell’aspetto e nell’espressione. Il paziente mostra il suo stato generale nell’espressione, specialmente in quella degli occhi. L’espressione dice quanto sia paziente e quello che lo minaccia. In Carbo vegetabilis c’è molto pallore e freddo, labbra serrate e naso appuntito e incavato. Le labbra sono increspate, livide, malaticce, cadaveriche. Il volto freddo, pallido e coperto di sudore. Quando gli si fa tirar fuori la lingua per esaminarla, si trova pallida e fredda e il fiato è freddo; tuttavia il paziente vuole essere ventilato. Questo si osserva sia nel colera che nella diarrea, nei sudori sfibranti o nei postumi della febbre. A volte, dopo una corizza che ha seguito il suo corso ed è finita al torace, c’è molta dispnea, abbondante espettorazione, sudori sfibranti, un gran freddo e bisogna ventilare l’ammalato. Tosse seguita da dispnea, da spossamenti, da sudori profusi, con soffocazione, irritazione delle vie respiratorie e desiderio di essere ventilato. Volto freddo, affilato. Le sofferenze si riflettono sul volto. I dolori, l’ansia, i dispiaceri si riflettono tutti sul volto. Lo studio del volto è uno studio utile e piacevole. Si impara molto studiando il volto dei rimedi. Si impara molto anche studiando il volto delle persone sane: si potrà così giudicare le loro intenzioni dall’espressione del loro volto. Un uomo rivela sul volto la propria professione; rivela la maniera di pensare, i rancori, i desideri, gli amori. Come è facile individuare un uomo che non ha mai amato altro che mangiare! Ha un volto epicureo. Come è facile individuare un uomo che non ha mai amato altro che il denaro! Ha il volto dell’avaro. Potete vedere l’amore dipinto su molti visi, nei liberi professionisti; potete distinguerlo sul volto dello studente. Tutto questo dimostra solamente che questi uomini amano la vita che vivono. Il volto di alcuni mostra l’odio: odio per la vita che sono stati costretti a vivere, odio per l’umanità, per la vita. Sul volto di coloro che sono stati delusi in tutto ciò che hanno iniziato, vediamo impresso l’odio. Noi osserviamo questi segni nei rimedi esattamente come li osserviamo nelle persone sane. Lo studio del volto è estremamente attraente. Un medico attivo, riflessivo e osservatore ha la testa piena di cognizioni che non può mai comunicare, cognizioni che riguardano il volto. Il volto esprime così il rimedio.
In Carbo vegetabilis il volto si arrossa fino alla radice dei capelli quando il paziente beve un po’ di vino: è una sua forte caratteristica. La pelle si arrossa su tutto il corpo.
Qualche volta compare un afflusso di sangue a isole che si ingrandiscono e si avvicinano per formare una sola placca che arriva ben presto sino ai capelli. L’azione di questo rimedio sulla circolazione capillare è così forte che a volte basta un solo cucchiaio di vino per provocare questo rossore della pelle.
I vecchi testi parlano di «gengive scorbutiche»; noi ora chiamiamo piorrea alveolodentaria la separazione delle gengive dai denti. Gengivorragia; sensibilità delle gengive. Separazione delle gengive dai denti. «I denti gli ticchettano in bocca», si dice comunemente. I Carbo producono esattamente questo stato, una retrazione, un riassorbimento delle
gengive. Esse diventano spugnose e sanguinano facilmente, donde lo stato vacillante dei denti, l’emorragia e la grande sensibilità delle gengive. I denti si cariano rapidamente.
Lavandosi i denti, le gengive sanguinano. Dopo aver abusato di mercurio, i denti e le gengive si ammalano. I denti sembrano troppo lunghi e fanno male. Sensazione di
stiramento e lacerazione nei denti. Dolore lacerante ai denti mangiando alimenti troppo caldi, freddi o piccanti; dolore provocato contemporaneamente dal caldo e dal freddo.
Questo è in accordo con i disturbi venosi generali di tutto l’organismo. Sensibilità della lingua. In certe forme di febbri lente, come il tifo o la tifoide, le gengive anneriscono, vale a dire che esse emettono un essudato nerastro, sanguinolento, putrido, nauseabondo. Se uno le stuzzica, o le tocca, sanguinano e la lingua si ricopre di uno strato
di questo essudato nerastro, di questa trasudazione di sangue nero che proviene dalle vene.
Si osserva questo nelle febbri a forma putrida come la tifoide e negli stati infettivi. Questo rimedio è ricco di sintomi infettivi come sono descritti in linguaggio comune sotto l’espressione di «avvelenamento del sangue». Carbo vegetabilis è un’ancora di salvezza nei tipi adinamici di tifoide; nella scarlattina in cui si sviluppa uno stato di tifoide e quando si arriva agli ultimi stadi, quelli del collasso; nel colera e nella febbre gialla nel periodo del collasso, quando ci sono freddo, sudori freddi, una grande prostrazione, la dispnea, quando il paziente vuole essere ventilato. Grande prostrazione con lingua fredda. La bocca e la gola sono coperte da piccole ulcere aftose violacee, che iniziate in
piccole macchie bianche, hanno preso poi un colorito purpureo e ora lasciano trasudare del sangue nero. Questi grappoli di afte sanguinano facilmente, bruciano e pungono. Si formano delle vescichette. Dolore urente, secchezza della bocca con ulcere aftose che sanguinano. Sono queste le comuni caratteristiche di Carbo vegetabilis in tutte le malattie che colpiscono la bocca e la gola. Muco aderente, muco sanguinolento, in gola. Queste piccole ulcere confluiscono, si estendono e diventano un solo blocco. Una larga superficie si ulcererà e sarà messa a vivo e allora comincerà a sanguinare. Sulla sua superficie spunteranno dei puntini neri. La gola fa talmente male che il paziente non può inghiottire il cibo. Generalmente si ha l’impressione che la gola sia gonfia.
Il paziente Carbo vegetabilis ha una gran voglia di caffè, di cose agre, di alimenti dolci e salati. Avversione per gli alimenti più digeribili e il cibo migliore. Per esempio per la carne e per il latte, che gli provocano flatulenza.
Se volessi creare una «costituzione» Carbo vegetabilis, comincerei ad occuparmi dello stomaco. Se volessi produrre quelle varici ed un cuore venoso così debole, quella pienezza e quella congestione, quella flatulenza, quello stomaco e quegli intestini disturbati, e i disturbi della testa e della mente – quell’ottusità dell’organismo – comincerei a
rimpinzare il paziente. Lo nutrirei con alimenti grassi, dolci, pudding, pasta e salsa e ogni sorta di roba indigesta e gli darei vino in abbondanza: allora otterrei il malato Carbo vegetabilis. Riconoscete questo genere di persone tra la vostra clientela? Appena una di queste comincerà a raccontare la sua storia, ne saprete abbastanza sulla sua vita da
indovinare che va pazza per il pasticcio di carne; non ha vissuto d’altro per anni e adesso viene a dirvi: «Oh! Dottore, il mio stomaco! C’è solo lo stomaco che non va; se solo poteste rimetterlo in ordine!». Ma che farete di lei? È diventata una paziente Carbo vegetabilis e forse passerà un bel po’ di tempo prima che possiate farle adottare un regime ragionevole.

Adesso deve partire dal primo gradino. Vi ho raccontato questo apologo solo per dimostrarvi come si diventa malato Carbo vegetabilis, che specie di stomaco è il suo e di che cosa si è nutrito. Ha bruciori di stomaco, dilatazione, flatulenza, continue eruttazioni, aria nauseabonda dall’intestino. Infatti è in uno stato di fetore, di putridume. Il suo sudore è nauseabondo. Soffre di acidità, eruttazioni, rigurgita gli alimenti. Carbo vegetabilis vomita molto quando finisce il brivido. Vomito e diarrea. Vomito di alimenti e di sangue; col vomito di sangue il corpo è ghiacciato, il fiato freddo, il polso filiforme e intermittente. Svenimento, volto ippocratico, trasudazione di sangue nero e denso. Vomito di masse biliari, acide, ematiche. Vi è un accumulo di gas nello stomaco per cui questo è dilatato. Ogni alimento che arriva nello stomaco sembra trasformarsi in gas; il paziente ha continue eruttazioni e in quel momento prova un leggero sollievo. Carbo vegetabilis ha crampi all’intestino e allo stomaco, dolore urente, ansia, dilatazione. Tutti questi sintomi sono attenuati dalle eruttazioni o dall’emissione di aria dall’intestino. Il fatto che stia meglio con le eruttazioni sembra assolutamente naturale, ma quando studieremo China, vedrete che il paziente appare aggravato dalle eruttazioni. L’idea corrente è che il paziente provi sollievo con le eruttazioni,ma, con Lycopodium e China
sembra non trarne alcun giovamento. Sebbene rutti abbondantemente, sembra pieno di gas come non mai e a volte sembra che stia peggio. Viceversa il paziente Carbo vegetabilis sta indubbiamente meglio con le eruttazioni. Questo è un sintomo particolare, ma diventa quasi generale e talvolta assolutamente generale. Le eruttazioni calmano le cefalee, i dolori reumatici, le sofferenze e le dilatazioni di ogni genere. La replezione addominale aggrava tutti i sintomi del corpo.

La replezione che si descrive come appartenente alle vene, si riscontra a volte nei tessuti, sotto la pelle, in modo che questa si crepa. È questa una caratteristica di Carbo vegetabilis e, nel reumatismo, una parte del gonfiore può essere di questa natura. Gli alimenti restano a lungo nello stomaco, dove diventano acidi e putridi. Passano nell’intestino dove fermentano ancora di più e sono alla fine espulsi sotto forma di gas putridi. Vi sono coliche, dolori urenti, dilatazione, replezione, dolori costrittivi e crampi dovuti alla dilatazione. Il paziente si lamenta di sentirsi lo stomaco a vivo, o descrive tale sensazione come un dolore cocente, che gli viene a volte ingerendo alimenti, a volte bevendo acqua fredda. Carbo vegetabilis ha guarito ulcere gastriche. È un rimedio dall’azione profonda, capace di guarire tutte le malattie di stomaco, come i disturbi che si producono dopo aver mangiato alimenti indigesti, pasticci di carne tritata, o cibi troppo abbondanti.
In Carbo vegetabilis, il fegato, come tutti gli altri organi, piomba in uno stato di torpore e di pesantezza e aumenta di volume. Il sistema porta è intasato, donde la produzione di emorroidi. Dolore e dilatazione alla regione epatica; sensibilità e bruciore al fegato accompagnato da gonfiore dello stomaco e dell’intestino. Sensazione di tensione
alla regione epatica, che sembra tirata, come se fosse troppo stretta. Vi sono dolori pesanti al fegato che è anche sensibile alla palpazione. Quasi tutto quello che ho detto, a proposito di flatulenza e replezione dello stomaco, si applica anche all’addome. Carbo vegetabilis può essere indicato nelle febbri lente, come quelle settiche, quando c’è timpanismo marcato, con diarrea, con secrezioni sanguinolente, dilatazione e flatulenza. Il paziente emette aria estremamente putrida, che appesta l’ambiente. Un sintomo impressionante di Carbo vegetabilis è l’accumulo di gas qua e là nell’intestino, che forma delle masse; gas incarcerati; una contrazione intestinale li manterrà allo stesso posto dando l’impressione che ci sia una massa o un tumore che alla fine si dissolverà. Qua e là nell’addome compaiono coliche provocate dai gas. C’è bruciore all’addome. Qualunque sia la malattia, in Carbo vegetabilis, c’è sempre il bruciore.
L’organo colpito brucia, sembra pieno, si intasa e si riempie di sangue.
Diarrea, dissenteria, colera, con feci acquose, sanguinanti. Colera infantile; feci mescolate a muco; muco acquoso mescolato a sangue. Il bambino sviene per esaurimento, è freddo, pallido, coperto di sudore freddo. Il suo naso, il volto e le labbra sono affilati e ippocratici. Con tutte le diarree la prostrazione indicherà Carbo vegetabilis tanto quanto le feci, se non di più. Nella diarrea di Carbo vegetabilis tutte le feci, qualunque sia il loro aspetto, sono putride e accompagnate da putrida flatulenza. Più muco liquido, scuro, sanguinolento c’è, e più è indicato il rimedio. Il prurito, il bruciore e l’irritazione dell’ano e della zona circostante sono forti caratteristiche di Carbo vegetabilis. In ogni genere di diarrea c’è indolenzimento, indolenzimento dell’addome alla pressione. Ci sono delle escoriazioni attorno all’ano dei bambini. Quel punto è rosso, a vivo, sanguina facilmente e prude. Prurito anale negli adulti. Ulcerazione intestinale. La tendenza all’ulcerazione delle mucose è in accordo col carattere del rimedio. Dovunque ci siano mucose possono esserci ulcerazioni. Eruzioni che somigliano alle afte. Ulcerazione dei follicoli chiusi. Il paziente, a letto, lascia trasudare involontariamente un liquido sanguinolento, come il siero ematico. Quando l’urina contiene muco, soprattutto nelle persone anziane, dal volto freddo, le estremità fredde e il sudore freddo, si manifesta un vecchio catarro cronico della vescica. Può esserci anuria.
Gli organi sessuali nell’uomo come nella donna presentano debolezza e rilassamento. Le borse scrotali pendono. Rilassamento degli organi genitali maschili; gli organi genitali esterni sono freddi e coperti di sudore. Involontariamente ne sfuggono dei liquidi. Nella donna il rilassamento si manifesta con una sensazione di stiramento verso il basso; ptosi dell’utero come se gli organi interni stessero per uscire fuori. L’utero si abbassa al punto che la donna non può stare in piedi. Tutti gli organi sono pesanti e abbassati.
Un’altra forte caratteristica di Carbo vegetabilis è un’emorragia di sangue scuro, che gocciola dall’utero. Spesso non si tratta di un’emorragia abbondante che sgorga dall’utero, anche se il rimedio possiede anche quella, ma si tratta piuttosto di uno stillicidio. Il sangue mestruale gocciolerà da un periodo mestruale all’altro. Il sangue è putrido e scuro, persino nero, con piccoli grumi e, contemporaneamente al sangue, viene fuori una considerevole quantità di siero. Il testo dice: «Metrorragia per atonia uterina». Atonia è il termine che si adatta a questo stato; mancanza di tono, rilassamento, debolezza dei tessuti. Nelle costituzioni Carbo vegetabilis l’atonia è presente dappertutto. I muscoli sono stanchi, gli arti sono stanchi, tutto l’intero essere è stanco e rilassato. Tutto ciò è in contrapposizione con lo stato sprizzante trovato in Belladonna, Ipeca, Secale e Hamamelis, nei quali il sangue sgorga a fiotti,e che sono seguiti, molto naturalmente, da una contrazione uterina perché, in relazione con questo tipo di emorragia, c’è un maggiore o minore tono muscolare. In Carbo vegetabilis, che sia in occasione di un parto o di una mestruazione o che si tratti di un’emorragia accidentale, l’utero non si contrae. Subinvoluzione da semplice atonia; nessuna contrazione; nessun tono muscolare, ma debolezza e rilassamento. Dopo le mestruazioni o un parto o le diverse indisposizioni alle quali è soggetta una donna, vi è un periodo di debolezza al quale spesso si accorda Carbo vegetabilis. Quando vi è una ritenzione placentare con scarsa emorragia – semplice stillicidio, senza alcuna tendenza alla fuoriuscita di un fiotto di sangue – il medico si ricorda che durante tutta la gestazione e il parto ci sono state pesantezza e lentezza dei dolori, e dice a se stesso: «Perché mai non ho pensato prima a Carbo vegetabilis?» La partoriente avrebbe avuto bisogno di Carbo vegetabilis da un mese. Lui le somministra una dose e, prima di aver avuto il tempo di pensarci, l’utero espelle la placenta e le cose si sistemano così bene che non ci sarà bisogno dell’intervento manuale che altrimenti sarebbe stato necessario. Si sente talmente parlare al giorno d’oggi di questa ostetrica ficcanaso, di questi raschiamenti, della necessità di fare questo e quello e altro, che il medico omeopata ne è disgustato. Come se questi organi non fossero fatti dalla natura e non potessero sistemare tutto da soli, e si dovessero tamponare o far loro delle iniezioni! Queste iniezioni, i liquidi di Dakin o altri, per eliminare i microbi dagli organi di una donna sono assurdità. Se si mantiene uno stato di equilibrio, non ci saranno microbi. Un medico omeopata può avere tra le mani centinaia di casi analoghi e non avere nessuna preoccupazione. Se vede prima di quale rimedio ha bisogno la donna, non avrà complicazioni; i casi si sistemeranno da soli. Se l’organismo della donna viene rimesso in ordine prima del parto, le contrazioni irregolari che disturbano il travaglio non si verificheranno. Carbo vegetabilis è uno dei rimedi che preparano bene una donna al parto, perché i sintomi che lo richiedono spesso si manifestano in quei momenti. La donna è spesso
stanca, fiacca e debole. La gestazione porta con sé un gran numero di malesseri insoliti. C’è la nausea gravidica, la flatulenza, le secrezioni maleodoranti, la debolezza o la dilatazione venosa. Vi diranno che la dilatazione delle vene degli arti inferiori è dovuta alla pressione; invece generalmente non è dovuta alla pressione, ma alla debolezza delle
vene. Arresto della montata lattea; prostrazione o grande debolezza dovuta all’allattamento. Non è naturale per una donna sana essere prostrata quando allatta il figlio. Succede perché è paziente. Era in uno stato di debolezza prima di cominciare ad allattare, e si deve correggere la debolezza con un rimedio adatto. Allora potrà secernere il latte e nutrire il proprio figlio senza soffrirne. Così è lo stato normale. Carbo vegetabilis è amico della donna e della sua progenie. Dopo dieci anni di reale pratica omeopatica, vi meraviglierà avere così pochi bimbi malformati; che sono tutti cresciuti e prosperati; che si sono sbarazzati dei loro leggeri difetti o imperfezioni e che sono più belli della maggioranza dei bambini perché hanno mantenuto un buon equilibrio. Il medico osserva e studia il bambino e, ogni tanto, gli dà qualche rimedio che alla madre sembra zucchero dato per farsi ben volere dal piccolo. Non c’è bisogno che lei sappia che è un rimedio o che c’è qualcosa che non va nel bambino. Così il medico osserva lo sviluppo di questo piccolo essere e lo aiuta a sbarazzarsi di ogni sua tendenza patologica. I bambini che crescono sotto le cure del medico omeopata non avranno mai la tubercolosi polmonare né la glomerulonefrite; hanno trovato tutti il loro equilibrio e moriranno di vecchiaia o si esauriranno completamente dietro i loro affari; non resteranno ad arrugginirsi. È obbligo dei medici osservare i neonati. Salvarli dalle tare ereditarie e dalle loro tendenze patologiche è l’opera più bella della loro vita. Vale la pena di vivere per questo. Quando vediamo affiorare nei neonati tali tendenze, non dobbiamo mai far capire che provengono dal padre o dalla madre. Non farebbe che ferirli e non farebbe bene a nessuno. La coscienza che il medico ha del proprio dovere appartiene solo a lui e la più grande consolazione che può trarre dal suo lavoro appartiene anch’essa solo a lui. Non deve mai aspettarsi che qualcuno apprezzi quello che ha fatto o quello che ha evitato. Il medico che cerca le lodi o la simpatia per ciò che ha fatto, in genere, non ha coscienza. Il medico nobile, integro, veritiero, lavora nella notte, nell’oscurità, nel silenzio, non cerca gli elogi. Così si comporta quando è chiamato presso i pazienti e quando i membri della famiglia gli portano allo studio i bambini. In questo caso può esaminare i bambini, osservare i loro sintomi e informarsi sulle loro modalità. Ogni volta che la madre porta un bambino, aspettandosi che lui gli dia un rimedio, si può dirle che gliene dà uno, ma se la madre non chiede nulla, lasciatele credere che offrite al bimbo uno zuccherino per conquistarne la simpatia. Tanto basta.
In Carbo vegetabilis, la voce offre molti sintomi. Ne ho descritti una parte occupandomi della corizza. Ho spiegato come il raffreddore iniziava dal naso per estendersi alla gola,
alla laringe e al torace. Molti disturbi della laringe cominciano con un raffreddore che, alla fine, si localizza in modo permanente alla laringe; e mettiamo così in evidenza i casi di
Carbo vegetabilis Solo ogni tanto il suo catarro si localizza prima alla laringe; generalmente attraversa il naso. La maggior parte dei rimedi, per iniziare una infiammazione catarrale, ha un posto preferito. Per esempio, la maggioranza dei catarri acuti di Phosphorus inizia al torace o alla laringe. Non è lo stesso con Carbo vegetabilis; il suo raffreddore comincia generalmente nel naso, con una corizza, e la laringe è solo una delle sue tappe. Se il raffreddore di Carbo vegetabilis scende nel torace, può finire nei bronchi e nei polmoni. La laringe è una delle sue localizzazioni favorite e si direbbe che ci resta. Quando il paziente parla, ha debolezza alla laringe. Negli oratori, nei cantanti e nelle persone deboli, con fibre rilassate, si osserva stanchezza alla laringe. La raucedine viene la sera. La laringe può essere abbastanza in buono stato la mattina, ma la raucedine della sera è più caratteristica. Raucedine e sensazione di escoriazione la sera. Sensazione di escoriazione della laringe tossendo. Alcuni parleranno di bruciore, altri di sensazione di escoriazione. Ma tossendo c’è la sensazione di escoriazione della laringe e della trachea. Continua formazione di muco nella laringe che il paziente deve raschiare e fare risalire tossendo. Ritroviamo qui la stessa tendenza alla debolezza delle mucose. Non c’è alcuna tendenza alla guarigione. Il paziente va di male in peggio, con uno stato catarrale della laringe e della trachea. Raucedine e sensazione di escoriazione parlando, soprattutto il pomeriggio e la sera. Il paziente la sera è costretto a schiarirsi la gola così spesso che la sua laringe è a vivo e indolenzita. Lasciate che vi dica ancora qualche cosa in merito alla Materia Medica. La maggior parte degli sperimentatori erano profani, e questo è il motivo di certe confusioni nei termini delle sperimentazioni. Di questo, i medici devono tenere conto. «Irritazione alla gola tossendo» significa quasi sempre: irritazione della laringe, anche se lo sperimentatore ha usato il termine «gola». Abbiamo la frase appena detta: «costretto a schiarirsi la gola così spesso che la sua laringe è a vivo e indolenzita». Il fatto di schiarirsi la gola, non irriterebbe la laringe. Raschiare la gola non raschia la laringe; ma è la sua laringe che è costretto a schiarire così spesso da sentirla come a vivo. Dolore ulcerativo, sensazione di raschiatura e titillamento alla laringe. Iirritazione della laringe che provoca starnuti. Tubercolosi laringea. Questo stato catarrale e l’assenza di cicatrizzazione della laringe persistono così a lungo che formano la base alla tubercolosi.
Carbo vegetabilis è uno dei rimedi più importanti che ci siano per la pertosse incipiente. La sua tosse ha tutti i conati, il vomito, il rossore del volto che si trova in questa malattia. È uno dei nostri migliori rimedi quando il caso non è chiaro, la tosse non indica alcun rimedio o quando la pertosse si manifesta solo in modo imperfetto. In tali circostanze
una dose di Carbo vegetabilis migliora molto la situazione e i casi benigni potranno essere liquidati in pochi giorni. Quando il rimedio non guarisce in maniera permanente, fa venir fuori più chiaramente i sintomi che richiedono un altro rimedio. La maggior parte dei casi di pertosse, trattati da un medico omeopata, con un rimedio accuratamente scelto, guariscono in otto o dieci giorni. Quando si lascia che seguano il loro corso, durano a lungo, peggiorano gradualmente per sei settimane, poi diminuiscono ad una velocità
rapportata al tempo che fa. Se si è in autunno, la tosse durerà tutto l’inverno. La pertosse fornisce così al medico omeopata l’occasione di provare che nell’omeopatia qualcosa esiste.
Il paziente Carbo vegetabilis ha molta difficoltà respiratoria. Non si può distendere, soffoca. Ha una sensazione di debolezza al torace, come se non potesse più inspirare.
Questa sensazione è dovuta ora a debolezza cardiaca, ora a replezione toracica. Quest’ultima è la causa più comune. Talvolta la difficoltà di respirazione è di origine asmatica.
Questo rimedio guarisce l’asma. Vedremo il paziente bloccato su una sedia vicino ad una finestra aperta, oppure vedremo un membro della sua famiglia che gli fa vento il più velocemente possibile. Ha il volto freddo, il naso affilato, le estremità fredde ed è pallido come la morte. Mettetegli la mano davanti la bocca: il suo fiato è freddo; è nauseabondo, putrido. Gli arti sono freddi fino all’attaccatura con il corpo; non soltanto le mani, ma gli interi arti superiori sono freddi; non soltanto i piedi, ma gli arti inferiori sino al corpo. Al paziente sembra caldo solo il corpo; anche la cute del corpo è fredda. Carbo vegetabilis ha una tosse gracchiante, con conati di vomito. Tosse la mattina con molti rantoli al torace; il torace si riempie di muco e, tentando di espettorare, il paziente tossisce e ha conati o tossisce e vomita. Il muco al torace può provocare in un qualsiasi momento della giornata una curiosa tosse soffocante. Il paziente non può farlo risalire; è aderente, purulento, giallo e denso. Vitalità fortemente ridotta; grande rilassamento muscolare nelle persone esaurite, nei vecchi; nelle persone sfibrate dalla tosse o da uno sforzo prolungato. Prostrazione. Catarro respiratorio con abbondante espettorazione.
A volte ci sarà una tosse dura, secca e penosa, ma alla fine, dopo che è durata un certo tempo, comincerà a diventare grassa e il paziente espettorerà grandi quantità di muco. È una tosse secca e penosa, però ci sono rantoli al torace e la tosse sembra che non porti alcun miglioramento. Il paziente tossisce, si sfinisce, traspira e si strangola. Si direbbe che tossendo stia per soffocare. Finalmente riesce a fare risalire un po’ di muco; allora si susseguono boccate su boccate di uno spesso espettorato purulento. Frequenti crisi di tosse spasmodica in violenti parossismi che durano lunghi minuti, a volte un’ora. Sudore freddo, freddo e volto affilato, che aumenta quando c’è l’attacco parossistico della tosse. Durante l’accesso di tosse il paziente resta talmente senza fiato, che ha l’aspetto sconvolto. Questo stato si manifesta nei vecchi casi di tubercolosi polmonare avanzata quando i pazienti sono incurabili. Carbo vegetabilis costituisce allora un eccellente palliativo. Sembra che dia vigore ai muscoli del torace in modo che il paziente può espettorare più
facilmente. Attenua la tosse, calma i conati e la dispnea e migliora momentaneamente le condizioni del paziente. È un meraviglioso palliativo in moltissime malattie incurabili con dispnea e debolezza toracica. Nella nefrite, nella tubercolosi polmonare e nelle affezioni cancerose, Carbo vegetabilis mette fine ai sintomi violenti e allevia moltissimo le sofferenze.
Questo rimedio è uno di quelli con i quali si può cominciare la cura della pertosse. Esso chiarisce bene il caso e talvolta guarisce in pochi giorni. Il paziente tossisce finché il torace è tutto indolenzito come se lo avessero bastonato di santa ragione. Ha accessi di tosse per tutta la notte. Durante gli accessi continua a dormire come Lachesis. Si sveglia tossendo, con conati, sudore e senso di soffocazione. Resterà due o tre ore senza accessi parossistici e poi ne avrà uno che durerà un’ora. Egli ha due o tre accessi parossistici molto penosi durante la notte. Il polmone comincia a riempirsi, sente la propria respirazione rantolante e sa che presto non funzionerà per niente.
Uno stato simile, in tutti i casi di quell’asma detta «asma umida», durerà anni e anni fino alla fine della vita. La vera asma umida viene alle persone che hanno la contrazione
dei bronchioli, in modo che, anche nei loro periodi buoni, hanno piccoli sibili al torace. Ogni volta che si raffreddano il sibilo aumenta. Queste persone espettorano muco all’inizio
abbondante, poi denso e alla fine purulento. Durante questo periodo di aggravamento la dispnea asmatica è intensa. Carbo vegetabilis è un eccellente rimedio in tutti i casi
d’asma in cui la respirazione è così corta che permette solo un’ossidazione parziale del sangue, donde le penose cefalee occipitali e il desiderio di essere ventilati. Vecchi casi di asma recidivante. L’asma torna ogni volta che c’è un periodo di tempo caldo umido. Che l’asma di Carbo vegetabilis si manifesti di notte è cosa normale. Il paziente va a letto senza alcun segno premonitore di una crisi imminente; dice soltanto: «questo tempo non mi piace», e si sveglia con l’asma. Si sveglia soffocando, salta dal letto per affacciarsi alla finestra o chiede di essere ventilato. Carbo vegetabilis è necessario nei vecchi casi, mal curati, di polmonite, che hanno lasciato una bronchite, nei casi in cui c’è stata una epatizzazione che non è stata stroncata e in cui restano zone di congestione polmonare e bronchiali con debolezza toracica. Debolezza del torace tossendo. Il paziente ha l’impressione di non avere abbastanza forza nei muscoli del torace per avere una tosse efficace o per continuare a respirare. Polmonite al terzo stadio con espettorazione gelida, fiato freddo, sudore freddo, desiderio di essere ventilato. C’è il rischio di paralisi ai polmoni. Tale stato è una combinazione di varie sindromi alle quali il rimedio si adatta bene.
A volte i casi di asma si prolungano per un certo tempo, poi compare nei polmoni un’infiltrazione di tubercoli. Se Carbo vegetabilis può essere somministrato in tempo, preverrà l’infiltrazione. C’è dolore e bruciore al torace. Bruciore ai polmoni, bruciore ai lati del torace, bruciore con la tosse, bruciore dietro lo sterno (per tutta la lunghezza della trachea); bruciore aggravato dalla tosse; sensazione che le parti sono a vivo anche respirando. Il paziente sente come un fardello sul torace, un’oppressione, un peso pesantissimo. Questi sono i diversi termini che usa e che descrivono tutti la stessa cosa.
Il cuore presenta anche lui una gran quantità di disturbi. Sembra che faccia molti sforzi. Naturalmente quella disturbata è la parte venosa del cuore. Le vene sono intasate.
Vi è un’insufficienza venosa in tutto l’organismo; le vene assolvono il loro compito con grande difficoltà. C’è uno stato di rilassamento, di lotta e di orgasmi del sangue – descritti da alcuni dottori come orgasmi e da altri come un’azione tumultuosa del cuore avvertita in tutto il corpo. Pulsazioni avvertite in tutto il corpo. Vampate di calore che salgono verso la parte superiore del corpo e che finiscono con la traspirazione. Questo rimedio è utile a volte alle donne in menopausa. È adatto specialmente alla persone anziane.
I malesseri del tipo Carbo vegetabilis vengono alle persone giovani quando sono in uno stato di debolezza; nelle persone di mezz’età che sono colpite come da vecchiaia precoce; o quando la salute crolla, cosa che è naturalmente appannaggio della vecchiaia. Carbo vegetabilis porta un aiuto prezioso ai vecchi che hanno dilatazione o replezione
venosa con estremità fredde. Trasudamento di sangue con palpitazioni; il cuore è tumultuoso: batte senza sosta come una potente macchina e scuote tutto il corpo. Il polso è quasi impercettibile. Si ha l’impressione che il volume di sangue debba essere enorme, ma non è così. Tutto il sistema vascolare è debole. Il polso irregolare, intermittente, frequente. Il sangue stagna nei capillari. Torpore completo; imminente paralisi cardiaca. Bruciore alla regione cardiaca. Con questi sintomi il paziente prova una
spaventosa sensazione di ansia al torace, alla regione cardiaca, come se stesse per morire, o come se stesse per verificarsi una catastrofe. Sente questa azione tumultuosa e i suoi effetti lo sfibrano.
Riguardando gli appunti di ciò che ho detto di questo rimedio, vedo che ho parlato tanto a proposito degli arti, del freddo e del sudore freddo, che praticamente ho parlato della maggioranza dei sintomi che li riguardano. Carbo vegetabilis è un eccellente rimedio per i disordini costituzionali generali quando vi sono ulcere varicose torpide agli arti inferiori – le gambe al di sopra delle caviglie. In tali ulcere non c’è alcuna attività; la loro secrezione è acquosa, o densa, sanguinolenta e icorosa. Ulcere torpide, urenti; ulcere
varicose; gonfiore agli arti. Cancrena provocata dalla estrema insufficienza della circolazione. Cancrena come quella dei vecchi, cancrena senile. Gli arti si disseccano; le dita dei piedi e la parte inferiore delle gambe si disseccano e prendono un colore nerastro. Vi si formano vescichette che lasciano trasudare un liquido chiaro, acquoso, ematico.
C’è bruciore, come un fuoco. C’è anestesia. Rigidità delle articolazioni. Sudore escoriante tra le dita dei piedi, con torpore. Torpore dell’arto sul quale il paziente è coricato. Se è coricato sul fianco destro, si intorpidisce la mano destra. Se si gira sul lato sinistro si intorpidisce il braccio sinistro. La circolazione in questo arto è così debole che questo si intorpidisce alla minima pressione. La cute è fredda. Le estremità sono fredde. Il paziente è indolente, debole e sempre stanco, con avversione per il lavoro sia psichico che fisico. Il più piccolo sforzo gli dà l’impressione che debba svenire e crollare. Molti sogni disturbano il sonno. Il paziente si sveglia con la dispnea, gli arti freddi, soprattutto le ginocchia fredde. Mentre dorme le gambe sono piegate. Sonno che non ristora. I sogni sono come quelli della maggior parte dei pazienti il cui rimedio agisce violentemente sulle vene, sulla parte basilare del cervello e sul sistema nervoso volontario. Essi sono terrificanti. Sono sogni di fuoco, di ladri, di cose spaventose e orribili. L’ansia, l’agitazione e la congestione della testa impediscono all’ammalato di dormire. Afflusso di sangue alla testa. La testa al paziente sembra calda, ma, toccandola, il cuoio capelluto è freddo. L’interno del torace sembra che bruci, ma la cute del torace, se la si tocca, è fredda. Lo stesso per l’addome. La sensazione di calore e bruciore all’interno e freddo all’esterno è una caratteristica normale di Carbo vegetabilis. Febbre violenta, violento brivido. Naturalmente, durante il brivido, il paziente ha freddo, ma, caratteristica strana, in quel momento vuole bere acqua fredda e, quando arriva la febbre, non ha sete. È una cosa strana, singolare. I pazienti di solito hanno sete quando sono caldissimi al momento dell’accesso febbrile, e non chiedono da bere quando hanno freddo. Non chiedono abitualmente da bere durante la traspirazione. Viceversa questo paziente che ha freddo, ha i brividi, il fiato freddo e perfino talvolta suda freddo durante il brivido, è strano che beva tanta acqua fredda. È strano, raro, singolare. Anche questa è una delle caratteristiche importanti degli stati febbrili di Carbo vegetabilis. Durante il brivido, in questo rimedio, un lato del corpo è spesso alla sua temperatura normale, cioè normalmente caldo, mentre l’altro è freddo. Brivido unilaterale; brivido con il corpo gelido. Con grande sete. Il paziente traspira facilmente soprattutto sulla testa e sulla faccia. Sudori spossanti la notte o la mattina. Sudore profuso, putrido o acidulo. Febbri lente come la febbre gialla e un tipo molto adinamico di tifo e di febbre tifoide. Quando la febbre è un po’ diminuita, il paziente attraversa dei lunghi periodi caratterizzati dal freddo e dall’assenza di reazione. Sembra che non si rimetta; ha freddo, ha le ginocchia fredde, il fiato freddo, sudori freddi, una specie di debolezza paralitica. Aspetto cadaverico del volto. Cianosi del volto. Freddo agli arti. Febbre gialla all’ultimo stadio, allo stadio di emorragia, con grande pallore del volto; violenta cefalea; tremore del corpo; collasso con fiato freddo, sudori freddi, naso freddo; naso e volto affilati; vitalità bassissima; questo è il quadro di Carbo vegetabilis.
Assenza di reazione dopo una crisi violenta, un violento shock, violente sofferenze. Bisogna dare Carbo vegetabilis alle persone deboli che sono completamente alla fine delle loro forze, che hanno freddo e presentano dispnea, traspirazione abbondante, esaurimento, collasso e aspetto cadaverico.
Carbo vegetabilis è indicato dopo un trauma chirurgico, quando il paziente ha un collasso e rischia di morire per lo shock dell’operazione. Questo avviene prima che si manifesti l’infiammazione, perché non c’è sufficiente vitalità per far nascere un’infiammazione. Il cuore è troppo debole per creare una reazione sufficiente alla costituzione di una
infiammazione. L’infiammazione viene dopo una reazione. Ma, se la reazione non c’è, Carbo vegetabilis è uno dei nostri più importanti rimedi.


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